giovedì 25 febbraio 2010

UNA CENETTA SPRINT PER SOLE DONNE!


Chi come me adora cucinare sa bene che organizzare le cene per gli amici è sempre di grande soddisfazione ma indubbiamente anche un gran "spreco" di energie.

Alla maggior parte delle ospiti (ad eccezione di mia mamma che ha sempre organizzato cene per otto/dieci persone dall'antipasto al dolce in circa 40 minuti e con la stessa non chalance con cui io potrei al massimo aprire una scatoletta di tonno!!!!!) cucinare per degli estranei, siano essi anche amici di lunghissima data, è sempre un impegno notevole, rischiando a volte di non godersi al meglio la serata perchè si ha già dato troppo nei preparativi.

C'è un caso però che unisce il dilettevole dell'invito con la semplice naturalezza del pre-serata: la cena con le amiche!!!!!!!!!

C'è stato un periodo in cui con cadenza settimanale riuscivamo ad incontrarci con tre delle mie più care amiche, ed era ovvio per tutte quattro che lo scopo della serata non era abbuffarci di cibo ma soltanto di chiacchiere, se poi c'era anche qualcosa di discreto da mettere sotto i denti....evviva!

Al ritorno da una vacanza in Sardegna, forse per mantenere vivo il divertente ricordo delle nostre serate agostiane, ci siamo cimentate letteralmente in una "maratona di penne con la bottarga". Ci incontravamo a giro a casa di una o dell'altra, cambiava la tovaglia, il sottofondo musicale e magari la marca del vino, ma il menu era sempre e rigorosamente identico!!!!

Si capisce facilmente che una cena in cui il massimo dello "sbattimento" è tagliare dei pomodorini ciliegia e sbucciare uno spicchio d'aglio, non comporta troppo sforzo; la padrona di casa è esattamente impegnata quanto le altre commensali, e via di chiacchiere e smangiucchi si fanno sempre piacevolmente le ore piccole.

Giovedì scorso approfittando del marito in palestra, ho organizzato una cenettina light per due amiche "con i fiocchi": risultato discreto, impegno decisamente modesto e poche calorie....si può volere qualcosa di più dalla vita????????????????

MENU PER GABRY E LIZ

- insalata di farro e pomodorini

- moscardini affogati


- torta di bietole e yogurt


- pane di farro


- strudel di mele






  • Insalata di farro x 6 persone: 500 gr di farro (è abbondante, ma il giorno dopo è ugualmente buona!); un vasetto di pesto; olio extravergine di oliva; pomodorini piccadilly o ciliegini. Bollite il farro per circa trenta minuti aggiungendo il sale quasi a fine cottura. Una volta cotto conditelo con abbondante pesto che avrete ammorbidito con del buon olio di oliva, mettetelo in uno stampo ad anello lievemente unto e decorate con i pomodorini lavati e tagliati a spicchi.

  • Moscardini affogati: 1 Kg di Moscardini (io ho usato quelli congelati); olio; aglio; prezzemolo; vino bianco. Fate insaporire l'olio con due bei spicchi d'aglio, aggiungete i moscardini tenendo il fuoco piuttosto alto, aggiungete una spruzzata abbondante di vino bianco, regolate di sale e pepe e fate cuocere per circa dieci minuti. Cospargete di prezzemolo tritato e servite subito.
  • Tortina di bietole e yogurt: due fogli di pasta fillo (io la tengo sempre nel surgelatore); 500 gr di bietole precedentemente sbollentate e strizzate; uno yogurt tipo activia; due cucchiai di parmigiano grattuggiato; olio extravergine di oliva; sale; noce moscata. Aprite i due fogli di pasta fillo lasciandoli sovrapposti e adagiateli in una teglia ricoperta di carta da forno. Metteteci sopra le bietole e lo yogurt sbattuto leggermente con due cucchiai di olio d'oliva ed il parmigiano. Richiudete la sfoglia sopra l'impasto, spennellate con un po' d'olio d'oliva ed infornate per una mezz'oa a 180°. E' molto buona ed assomiglia moltissimo alla torta di bietole e prescinseua.

  • Pane di farro: ricetta identica a quella del "pane a modo mio" utilizzando però la farina di farro al posto della manitoba.

  • Strudel di mele: 2 fogli di pasta fillo; due cucchiai di marmellata di fichi; due mele golden (le renette sarebbero meglio); una manciata di uvetta; qualche noce spezzettata; una manciatina di gocce di cioccolato fondente; una noce di burro; un cucchiaio di zucchero semolato; semi di papavero q.b.; a piacere un po' di cannella. Aprite la pasta fillo e adagiatela su un tegame ricoperto di carta da forno di diametro che consenta alla pasta di sbordare tanto da poter poi ricoprire la torta stessa; spalmate la marmellata sulla pasta, ricoprite con le mele sbucciate e tagliate a fettine sottili; unite l'uvetta (non è necessario ammollarla perchè assorbe l'umidità dalle mele), le noci, le gocce di cioccolato e a piacere un po' di cannella. Ripiegate i bordi sulla torta, spennellate la superficie con il burro fuso, cospargetela di zucchero semolato e semi di papavero e infornate per circa venticinque minuti a 180°.

COUXINAA COI AVANZI - La frittata di lattuga

Ben diversa dall'arte del "riciclo" in cui era regina la mia grandissima nonna Teresa (ricordo di aver mangiato un gustoso sugo fatto con delle gradevolissime polpette di carne già arrosto!!!!) quest'arte è in verità una fusione tra il saper riciclare il cibo avanzato di cui se ne era cucinata una quantità smodata i giorni precedenti, e la fantasia del riuscire a combinare qualcosa di commestibile con le presenze "anziane" del frigorifero, prima che inizino a trasformarsi in "presenze striscianti"!!!!!!!


Per cibo un po' vecchiotto intendo dire qualche verdura non più freschissima o del formaggio prossimo alla data di scadenza, è inutile sottolineare che comunque parliamo di avanzi di tutto rispetto!!!!!!!

Ci tengo molto a precisare che noi genovesi non facciamo questo sforzo di improvvisazione per tirchiaggine, ma piuttosto perchè a nuiatri no ne piaxe sgraiaa!!!!!!!


E proprio perchè detesto buttar via la roba da mangiare che a volte improvviso qualche mangiarino dai contenuti insoliti!!!!!!


Ieri sera ad esempio mi sono accorta di essermi letteralmente dimenticata in frigo della lattuga già pulita e spezzettata (mai tagliarla a coltello ricordate!!). Era poca e lievemente appassita, così ho deciso di trasformarla di una BUONA FRITTATINA .

PROCEDIMENTO:


Saltate a fuoco vivace la lattuga in una padella larga in cui avrete fatto precedentemente scaldare due spicchi d'aglio con due abbondanti cucchiai di olio extravergine d'oliva. Eliminate l'aglio, regolate di sale e fate raffreddare. Nel frattempo sbattete energicamente 4 uova (io considero 1 almeno a testa) con tre cucchiai di formaggio grattugiato, sale, pepe, noce moscata e mezza tazzina di latte. Unite la lattuga e versate la frittata in una teglia nella quale avrete fatto aderire un foglio di carta da forno.

Cuocete in forno a 180° per venti minuti circa. Servite ben calda accompagnata da pomodorini freschi.

lunedì 22 febbraio 2010

Un'insolita torta di compleanno............IL CASTAGNACCIO



SEMPLICEMENTE RAPIDISSIMO......E BUONISSIMO!!!!!

Un castagnaccio come torta di compleanno? decisamente strano è vero, ma cosa avreste fatto al mio posto se all'ultimo fosse venuta a mancare la torta ordinata dalla pasticceria?

Impossibile rinunciare alle candeline e quindi via in velocità!

Munitevi di un frullatore. Se amate invitare non potete assolutamente farne a meno. Per questa ricetta andrà bene sia il tipo con le fruste, che quello a bicchiere.

Ingredienti:

300 gr di farina di castagne; 1 tazza di latte (sicuramente le genovesi doc staranno urlando: nooooooooo il latte nel castagnaccio!!!!!!!!!!! e io vi dico...."provare per credere", se non vi piacerà potrete sempre proseguire con la ricetta delle nonne, altrimenti vi avrò convertito a questo mix ligure/toscano!!); 1 tazza di acqua; 1 cucchiaio di zucchero semolato; mezzo cucchiaino di cacao amaro (questo a volte lo metto e a volte no); 1/4 di bustina di lievito in polvere per dolci; un pizzico di sale; olio extravergine di oliva (consiglio quello di Leivi!!!); due manciate di uva sultanina ammollata; una manciata di pinoli; un rametto di rosmarino.

!!!!!!!!!!!!!!IMPORTANTISSIMO!!!!!!!!!!!!!

In realtà non varrebbe nemmeno la pena di spiegare il procedimento per fare il castagnaccio in quanto è sufficiente mettere nel frullatore la farina di castagne, il latte, l'acqua; lo zucchero, il sale, il cacao e il lievito e frullare a velocità media fino a quando l'impasto risulta omogeneo ovvero senza grumi....e il più è fatto.

MA..... siccome sono generosa di natura vi voglio raccontare perchè a me viene proprio bene:

  1. se invece di ungere la teglia la imburrate e poi la infarinate leggermente, proprio come per una torta normale, il castagnaccio non si attaccherà e non rischierete quindi di rigare la teglia nel tentativo di staccarlo dal fondo.
  2. oltre a mettere a bagno l'uvetta, mettete a bagno anche i pinoli. Questo farà sì che incorporino umidità e anche mettendoli sulla superficie non rimarranno secchi. (Faccio lo stesso per la pinolata)
  3. dopo circa un quarto d'ora di cottura tirate fuori il castagnaccio dal forno e cospargetelo di goccioline di olio di oliva e a piacere di qualche ago di rosmarino. Si arricchirà di un profumo superlativo!!!!!

Procedimento:

Accendete il forno a 180°. Imburrate e infarinate una teglia di circa 30 cm di diametro. Il castagnaccio dovrà essere spesso circa un cm. Dunque come ho già detto frullate la farina di castagne con l'acqua, il latte, lo zucchero, il cacao, il pizzico di sale e il lievito per dolci. Versate la pastella nella teglia e cospargete la superficie con l'uvetta e i pinoli ammolati. Infornate a 180° per circa mezz'ora. A metà cottura (vedi il trucchetto n. 2) ricordatevi di irrorare la superficie con qualche goccia di olio extravergine di oliva e terminate la cottura.

Non credo esista un dolce più semplice e al tempo stesso più buono del castagnaccio. Accompagnatelo con panna montata oppure con una pallina di gelato al fior di latte (per l'estate consiglio questa seconda versione). Io lo spolverizzo sempre con un po' di zucchero a velo e volendo fare contrasto decoro il bordo del piatto da portata con una lieve spolverata di cacao amaro!

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Ho allegato la foto del castagnaccio che ho fatto per il compleanno di mio papà, e ritengo doveroso, avendo usato la sua immagine senza nemmeno avergli chiesto il permesso, mostrarvi non solo il suo aspetto, ma anche la sua anima, trascrivendo qui sotto una delle sue meravigliose poesie.

CAMPAGNA D'INVERNO

Silenzio................................

monotona e costante

come tic tac d'orologio

cade la stilla

dal ghiacciolo succhiato dal sole.

Silenzio.........

stridendo di vetro incrinato

si spezza un rametto gelato

colpito da un blocco di neve.

Ancora silenzio ovattato.........

un pettirosso canta improvviso......

un altro risponde lontano,

tra bianco di un colle

e azzurro rosato del monte.

Arturo Garolla

domenica 21 febbraio 2010

Crostata al limone......per una cenetta a lume di candela!!




Ingredienti:


Per la frolla (vedi anche ricetta della mia crostata "tanghera"): 300 gr farina; 200 gr burro; 100 gr zucchero; 1 uovo intero; un pizzico di sale; 1/4 di bustina di lievito per dolci.


Per la crema al limone: 100 gr di zucchero; 20 gr di burro; 2 uova; il succo e la scorza di due limoni non trattati.

Procedimento:


Preparate la pasta frolla; dividete l'impasto in due parti, uno più grande e l'altro più piccolo.

Tirate l'impasto su carta da forno, prima il più grande ottenendolo poco più grande della tortiera di diametro 24/26 cm da coprirne i bordi. Metterlo nella tortiera lasciandoci sotto la carta da forno.


Preparate la crema: grattuggiate la scorza dei limoni facendo attenzione a non grattare la parte bianca che renderebbe la crema molto amara, unire il succo dei limoni, lo zucchero, le uova e il burro. Aiutandovi con una frusta cuocere la crema a bagno maria per una decina di minuti girandola in continuazione. Togliere dal fuoco e mettere a raffreddare.













Versare la crema fredda sull'impasto nella tortiera e livellare la crema aiutandosi con una spatola da dolci.








Con la parte più piccola dell'impasto tirate un'altro disco di pasta frolla e aiutandovi con la carta da forno capovolgetelo sulla crema













Sigillate bene i bordi aiutandovi con la punta di una forchetta, poi bucherellate tutta la superficie della crostata.










Decorate a piacere!!!!!!!!!!!!



Se vogliamo restare in tema di romanticismo, niente di meglio che decorare la crostata con tanti piccoli cuori, oppure date spazio alla fantasia usando delle forme di diverse dimensioni e adagiatele sulla superficie della torta.



Cuocere in forno caldo a 180° per 30 minuti circa.
Spolverizzare con zucchero a velo e ..............................buona seratina!!!!!!!

giovedì 11 febbraio 2010

Semplicemente quiche!!!!!!!!


Ed eccoci ad una delle ricette più versatili che esistono! Siamo infatti davanti ad una torta salata che si può realizzare con qualunque verdura, avendo cura se se ne fanno diverse nella stessa cena di variare anche le spezie per non rischiare l'effetto "sa un po' tutto della stessa cosa"!!!!!!!!!

La mia prima quiche risale a circa 22 anni fa.

Ero veramente giovane e di tanto in tanto andavo ad aiutare una Signora con la S maiuscola che preparava dei pranzi straordinari per un numero di persone elevatissimo con una tranquillità invidiabile anche dal più navigato degli chef!!!!!!!!

Per i pranzi in piedi questo tipo di torta è apprezzatissima, si può tranquillamente preparare il giorno prima (se ovviamente avete posto in frigo) oppure addirittura surgelare. Si taglia molto bene, a quadretti è più facile da gestire, e cosa da non sottovalutare.....non fa briciole!!!!!!!!!!!!!

Bene, inizio con gli zucchini, e un pensiero va rivolto al mio papà che credo sia il consumatore n° 1 di zucchini al mondo.

Ingredienti: 250 gr di farina + un pochino per la spianatoia; 125 gr di burro; mezzo cucchiaino di sale, 50 gr di acqua fredda; 800 gr di zucchini; 2 dl di panna fresca da cucina; 2 scalogni; 3 uova; 50 gr di parmigiano grattuggiato; 40 gr di olio extravergine d'oliva; sale pepe noce moscata e maggiorana a piacere.

Cuocete gli zucchini: Pulite gli zucchini e tagliateli a rondelle, scaldate l'olio in una larga padella antiaderente e fate soffriggere lo scalogno tagliato sottile facendo molta attenzione che non si bruci. Unite gli zucchini e cuoceteli a fuoco vivace girandoli spesso per circa 5 minuti. Salate e metteteli da parte.

Preparate la pasta brisé: mettete nel robot da cucina la farina, il burro freddo a pezzettini, il sale e l'acqua fredda. Girate a velocità sostenuta per qualche secondo, fino a quando si sarà formata una palla di pasta omogenea.

Stendete la brisé: Normalmente è una pasta che si stende molto facilmente, se doveste aver però difficoltà in quanto si appiccica troppo al mattarello, sarà sufficiente che la riponiate in frigo per una mezz'ora prima di lavorarla sulla spianatoia.
Stendete la pasta e foderate una stampo da crostate antiaderente (diametro 32 cm). Io non ungo mai la teglia quando uso la pasta brisé, a patto che usiate s'intende una buona teglia.
Tagliate i bordi ripiegandoli verso l'interno per formare un bel bordino che schiaccerete poi con la punta di una forchetta.

Accendete il forno a 180°

Preparate il ripiendo: sbattete le uova con il formaggio, la panna, la maggiorana e il pepe. Unite gli zucchini e correggete di sale.

Cuocete la quiche: Versate il ripieno nel guscio di pasta brisé e infornate per circa 45 minuti.

E' semplice e deliziosa sia tiepida che fredda. A mio parere è ancora più buona il giorno dopo, e potete provare a farla con tutte le verdure che vi saltano in mente.

QUALCHE CONSIGLIO

Quiche di carciofi: sostituite gli zucchini con i carciofi e aggiungete aglio e prezzemolo come gusti.
Quiche di cipolle: è sublime così in purezza, volendo sostituite il pepe nero con quello bianco.

Quiche di broccoletti: due filetti di acciughe e un paio di spicchi d'aglio che andranno però rigorosamente eliminati ed è veramente sfiziosa.

Provate poi con i funghi, le melanzane, i peperoni, sono tutte da provare, una più buona dell'altra!!!!!!!!!!! Che fameeeeeeeeee!

mercoledì 10 febbraio 2010

Le passioni non sono mai troppe!!




Ma chi dice che non si possano avere più passioni?


La ricetta della mia crostata al cioccolato si potrebbe riassumere così: una buona dose di passione ballerina, l'amore sfrenato per una sorella tanghera, la festa del suo compleanno e un po' di fantasia, senza mai tralasciare ovviamente i preziosissimi consigli di nonna Cocò....altra passione della mia vita!!!!!!!


P.S. un grazie speciale alla mia dolcissima amica Maria che mi ha parlato per la prima volta di questa crostata e con la quale più volte mi sono confrontata sui risultati ottenuti dai molteplici tentativi "andati in ciccia"!!!!!!!!


CROSTATA CREMA e CIOCCOLATO

Ingredienti
  • per la frolla: 3 hg di farina; 2 hg di burro; 1 hg di zucchero; 1 uovo intero; un pizzico di sale; una punta di cucchiaino di lievito in polvere per dolci.
  • per la crema: 2 uova intere; 150 gr di zucchero; 1/2 litro di latte intero; 50 gr di farina; la scorza grattugiata di un limone non trattato.
  • per la ganache: 2 hg di cioccolato fondente da copertura; 1 dl di panna fresca da montare.

Procedimento

La "difficoltà" di questa torta sta principalmente nella cottura che va fatta rigorosamente in tre tempi.
Io per prima cosa preparo la crema. Con uno sbattitore elettrico monto le uova con lo zucchero, unisco la scorza del limone, la farina e sempre sbattendo a bassa velocità unisco il latte precedentemente riscaldato.

Se avete la fortuna sfacciata di possedere un Bimby, questo penserà a cuocervi la crema girandola a buona velocità, altrimenti con tranquillità e con l'aiuto di una frusta, dovrete cuocere il composto su un fornello medio rimescolando per circa 5 minuti da quando ha preso bollore.

Una volta pronta vi suggerisco di travasare la crema in un contenitore di vetro o ceramica dove si possa raffreddare velocemente, senza trascurare però di metterci sopra un foglio di pellicola trasparente per evitare che solidifichi la superficie della crema creando un effetto grumoso.

La pasta frolla mi ostino a prepararla con l'antica formula del 3 - 2 - 1 (3 parti di farina, 2 di burro, 1 di zucchero) impasto i tre ingredienti aggiungendo l'uovo, il pizzico di sale e il lievito. A piacere ci si può, come per la crema, aggiungere la scorza di limone.
La pasta frolla ha sempre un buon risultato ma bisogna lavorarla pochissimo e possibilmente con strumenti o "manine" fredde (nel caso decidiate di lavorarla a mano sarà bene tenere la frolla per una ventina di minuti in frigo prima di stenderla). Nell'impastatore è sufficiente unire tutti gli ingredienti (burro freddo a pezzetti) e impastare ad alta velocità per pochi secondi, fino a che quasi tutto l'impasto si è unito in una palla.

A questo punto accendo il forno a 180° (170° se avete il forno elettrico)
Stendo la frolla con il mattarello tra due fogli di carta da forno aiutandomi sempre con un po' di farina e lasciando lo strato inferiore di carta faccio aderire la pasta ad una teglia da crostate di 30 cm di diametro.
A questo punto dopo aver punzecchiato la superficie con una forchetta per evitare che si gonfi durante la cottura, la inforno per circa dieci minuti.
Trascorso questo tempo tiro fuori il guscio di frolla e ci verso livellandola il più possibile la crema precedentemente preparata e fatta raffreddare.
Inforno nuovamente la crostata per venticinque minuti durante i quali preparo la ganache.
La ganache si prepara semplicemente scaldando la panna liquida fino all'ebollizione e quindi aggiungendo il cioccolato fondente ridotto a pezzettini. In questo modo il cioccolato si scioglierà lentamente amalgamandosi perfettamente alla panna.
Trascorsi i venticinque minuti durante i quali la crema si è cotta acquistando consistenza, tiro nuovamente fuori dal forno la torta e facendo attenzione a non far tracimare la ganache fuori dal bordo della crostata ci verso sopra il composto di cioccolato ricoprendo interamente la superficie.
Inforno per l'ultima volta la crostata e trascorsi 7/8 minuti...les jeux sont faits.......la torta è pronta!!!!!!!!!!!
La decorazione (assolutamente facoltativa!!!!!!)
Per il compleanno di mia sorella, essendo lei una tanghera incallita, ho preparato una cialda di cioccolato fondente a forma di ballerini, semplicemente ricalcandone la sagoma su della carta da forno.
Ho sciolto il cioccolato da copertura nel microonde avendo cura però poi di raffreddarlo molto rimescolandolo continuamente con un cucchiaio di legno, dopodiché usando una tasca da pasticcere del tipo usa e getta, ho fatto un piccolissimo taglietto sulla punta ed ho iniziato a ricalcare i bordi del disegno fino a riempirlo completamente.
Abbiate cura di fare il vostro disegno posizionando la carta su un tagliere o su una superficie piana che possa poi essere spostata nel frigorifero.
Basterà una mezz'ora circa al freddo per consentirvi di staccare la sagoma di cioccolata per posizionarla sulla torta.
Per creare contrasto di colore, ho spolverizzato la crostata con parecchio zucchero a velo, ed ho terminato con delle codette di cioccolato ad effetto "scintille"!!!!!!!!
..........UNA GOLOSA CURIOSITA'
Sapete quando è nata la crema ganache? Si narra che più di un secolo fa ad un apprendista di un famoso pasticcere parigino, cadde inavvertitamente del latte caldo in una ciotola contenente delle tavolette di cioccolato. Il principale, credendo che il prezioso ingrediente si fosse rovinato, diede dell'imbecille al suo garzone (in francese ganache). Cercando di porre rimedio all'accaduto, l'apprendista miscelò i due ingredienti e fortunatamente ottenne un composto gradevolissimo: la crema ganache.

Il pane a modo mio

Tutti avrete già provato a fare il pane, ma siete rimasti completamente soddisfatti dal risultato?
Se la magia è riuscita vi sarete sicuramente sbizzarriti nelle forme più originali arricchendo poi l'impasto di tantissimi ingredienti secondo il vostro gusto. Se invece non è stato così vi consiglio di provare questa semplicissima ricetta seguendo meglio che potete il procedimento che vi assicuro da dei risultati oserei dire "garantiti"!!!!!!

Ingredienti: 500 gr di farina manitoba (si trova facilmente in tutti i supermercati); 250 gr di acqua (provate ad infilarci un dito dentro, dopo esservelo ovviamente ben lavato, dovete semplicemente sentirla appena tiepida); un cubetto di lievito di birra; due cucchiaini rasi di zucchero; due cucchiaini rasi di sale; 30 gr di ottimo olio extravergine di oliva.

Procedimento: Sciogliete il panetto di lievito in una ciotolina contenente l'acqua tiepida e i due cucchiaini di zucchero. Per facilitare l'operazione io sbriciolo il lievito con le mani e poi con una forchetta mi assicuro che si sia sciolto bene nell'acqua.

Mettete la farina manitoba nell'impastatrice (se non la possedete potete tranquillamente impastarlo a mano, occorrerà soltanto un po' più di tempo per rendere l'impasto omogeneo); aggiungete il lievito con l'acqua e lo zucchero, il sale e l'olio e iniziate ad impastare. Se il vostro robot da cucina è abbastanza potente basterà un minuto e mezzo di lavorazione, comunque potete regolarvi guardando e soprattutto toccando l'impasto. Può infatti accadere che a seconda della farina utilizzata possa essere necessario aggiungere durante l'impasto un cucchiaio di farina per far sì che il risultato non sia "appiccicoso". Si usa sempre il solito dito, toccando l'impasto la sensazione deve essere piacevole, la consistenza elastica ma non troppo umida, per farla breve il dito deve uscire dall'impasto perfettamente pulito, così come l'impastatrice o il piano di lavoro su cui avete lavorato gli ingredienti.

A questo punto il più è fatto: potete lasciare il tutto nel boccale del robot, oppure sulla spianatoia o in un contenitore che possa ospitare però una massa pari al doppio di quella che avete ottenuto.

Coprite con un canovaccio, assicuratevi che non ci siano correnti d'aria che potrebbero ostacolare il processo di lievitazione, dopodiché....aspettate!!!!!! Non posso dirvi esattamente quanto, questo processo infatti dipende molto dalla temperatura della vostra cucina, ma per dare un tempo approssimativo, direi che in un'ora e mezza la prima fase della lievitazione è conclusa.

Trascorso questo tempo (se avete fretta potrete in alternativa riscaldare un paio di minuti il forno, e dopo averlo spento riporci l'impasto accelerando così l'operazione. Una mezz'ora sarà sufficiente per raddoppiarne il volume!) potete sbizzarrirvi con le forme che avete in casa, oppure potete utilizzare uno stampo da plumcake o una teglia rotonda tutte rigorosamente unte con olio d'oliva (per le prime volte se usate un modello antiaderente sarete facilitate nel togliere il pane dal tegame).

La mia foto risale a quest'ultimo Natale. Per ottenere questo risultato ho fatto delle palline della grandezza di una grossa noce e le ho adagiate nella teglia ad alberello lasciando però uno spazio di circa mezzo centimetro tra una e l'altra.
Nel frattempo scaldate il forno a 180°.
Lasciate lievitare ancora una mezz'ora il vostro pane. Questa seconda volta vedrete che fa prestissimo, il suo aspetto sarà pieno e "gonfiotto".
Trascorso questo tempo potete infornare il pane spennellando delicatamente la superficie con un po' d'olio o, se preferite con un'emulsione di tuorlo d'uovo sbattuto con un po' di latte. In questo secondo caso la superficie può essere cosparsa di semi di sesamo o di papavero o finocchietto, io ho usato tutte e tre le decorazioni per ottenere l'effetto "festoni".

Cuocete il pane venti/venticinque minuti, potete controllare la cottura aprendo tranquillamente il forno infilando uno stecchino di legno al centro del pane. Se lo stecco risulterà asciutto il pane è cotto!!!!!!!!!!

Toglietelo dal forno e mangiatelo presto, non prima però di aver apprezzato il suo profumo intenso, originario e unico!!!!!!!!!!!!!!!!!
E.........bon appetit!!!!!!!!!!

martedì 9 febbraio 2010

Pronti, ai posti, VIA!!!!!!!!!!!!!

A nonna Cocò, la mia Julia!

Vi presento il mio blog di cucina
L'idea di cimentarmi in un'impresa di questo tipo mi era balenata già da tempo, ma per indolenza e soprattutto perché non mi sentivo all'altezza, avevo sempre rimandato limitandomi a girovagare nei tantissimi e meravigliosi blog esistenti.
Non so se mai nessuno verrà a leggermi, e nel caso in cui anche i parenti più prossimi e gli amici fraterni dovessero categoricamente rifiutarsi, vorrà dire che sarà stato semplicemente un piacevole passatempo, un diario dei segreti, o per dirla meglio, visto che non è affatto mia intenzione mantenere nulla di top secret, un quaderno su cui annotare i miei esperimenti culinari.
Mi divertirò a raccontarvi dei miei successi e dei disastri, di quando sono stata applaudita e anche di quando presentando un magnifico anello di polenta verde con fonduta, ho fatto tracimare la suprema salsa di formaggio bollente innaffiando uno dei commensali dalla cravatta in giù!!!!!!!
Non voglio, per ora (....il buon giorno si vede dal mattino, se inizio a tediarvi adesso quando mai tornerete a trovarmi????) annoiarvi raccontandovi quando e come ho iniziato ad interessarmi di cucina, diciamo soltanto che "golosi si nasce" e "io modestamente lo nacqui"!!!!
Se amate provare quella sensazione di brividino che dalla mascella si propaga in tutto il palato, amerete senz'altro andare alla ricerca di sapori nuovi che vi facciano venire l'acquolina in bocca, siano essi i gusti più semplici della cucina tradizionale, o quelli un po' più speziati della cucina etnica o fusion.
Quindi per riassumere banalmente le profondissime motivazioni che mi hanno portata ad essere un'apprendista cuochetta: amo il cibo, adoro toccarlo, trasformarlo e cucinarlo, ma soprattutto mi piace mangiarlo!!!!!!
Le ricette di cui parlerò,ovviamente tutte sperimentate, saranno evidenziate con un carattere di stampa a colori ed il più possibile corredate da foto. Domani inizierò a spiegarvi come faccio il pane, nel modo più semplice, senza tralasciare di raccontarvi i trucchetti per un "risultato garantito". Non voglio che pensiate: "bella, questa non l'avevo mai sentita"; desidero soltanto che quando il profumo del pane in cottura saturerà la vostra cucina, la meravigliosa sensazione olfattiva che proverete sarà ancora nulla rispetto a quella che avvertirete strappandone un pezzo per assaporarne il gusto!
A domani,
Anna